Pico della Mirandola
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Heptaplus è vocabolo che significa "sette volte sette" ed è stato apposto con ragione a quest'opera, in quanto si tratta di un testo che interpreta in chiave allegorica il racconto biblico della Creazione con un'articolazione di sette libri, ognuno dei quali risulta suddiviso in sette capitoli più un proemio. | Heptaplus è vocabolo che significa "sette volte sette" ed è stato apposto con ragione a quest'opera, in quanto si tratta di un testo che interpreta in chiave allegorica il racconto biblico della Creazione con un'articolazione di sette libri, ognuno dei quali risulta suddiviso in sette capitoli più un proemio. | ||
- | '''Disputationes adversus Astrologiam Divinatricem (Dispute con l’astrologia divinatrice)''' | + | ==='''Disputationes adversus Astrologiam Divinatricem (Dispute con l’astrologia divinatrice)'''=== |
È l'opera a cui Pico si dedicò nell'ultimo periodo della sua vita. Rimase incompiuto e come tale fu pubblicato postumo, nel 1494. Nell'opera Pico distinse "astrologia matematica" e l'"astrologia divinatrice". Mentre la prima ci consente di conoscere la realtà armonica dell'universo, e dunque è giusta, la seconda pretende di poter sottomettere l'avvenire degli uomini alle congiunture astrali. | È l'opera a cui Pico si dedicò nell'ultimo periodo della sua vita. Rimase incompiuto e come tale fu pubblicato postumo, nel 1494. Nell'opera Pico distinse "astrologia matematica" e l'"astrologia divinatrice". Mentre la prima ci consente di conoscere la realtà armonica dell'universo, e dunque è giusta, la seconda pretende di poter sottomettere l'avvenire degli uomini alle congiunture astrali. | ||
- | '''De Ente et Uno (L’essere e l’uno)''' | + | ==='''De Ente et Uno (L’essere e l’uno)'''=== |
Il De ente et uno, scritto nel 1489, venne preparato per dimostrare la concordia tra il pensiero di Platone e quello di Aristotele. | Il De ente et uno, scritto nel 1489, venne preparato per dimostrare la concordia tra il pensiero di Platone e quello di Aristotele. | ||
- | '''Conclusiones Philosophicae, Cabalisticae et Theologicae (Conclusione filosofiche, cabalistiche e teologiche)''' | + | ==='''Conclusiones Philosophicae, Cabalisticae et Theologicae (Conclusione filosofiche, cabalistiche e teologiche)'''=== |
Scrive il Conclusiones philosophicae, cabalisticae et theologicae nel 1486. In quest'opera espone il suo pensiero filosofico costituito da 900 tesi tratte da fonti eterogenee. Prepara l’opera per un convegno che vuole organizzare con i dotti dell'epoca. Il suo scopo è quello di giungere ad una universale concordia fra tutte le filosofie e religioni. | Scrive il Conclusiones philosophicae, cabalisticae et theologicae nel 1486. In quest'opera espone il suo pensiero filosofico costituito da 900 tesi tratte da fonti eterogenee. Prepara l’opera per un convegno che vuole organizzare con i dotti dell'epoca. Il suo scopo è quello di giungere ad una universale concordia fra tutte le filosofie e religioni. | ||
- | '''De Homibus Rebus et de Quibusdam Aliis (Tutte le cose e altre alcune)''' | + | ==='''De Homibus Rebus et de Quibusdam Aliis (Tutte le cose e altre alcune)'''=== |
==Il pensiero== | ==Il pensiero== |