Leon Battista Alberti
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+ | <span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Leon Battista Alberti si presenta come il tipico uomo dell'Umanesimo. La sua poliedricità si estendeva a tutti gli ambiti della cultura, dalla musica all'architettura, passando per la matematica e l'archeologia, addentrandosi così in campi di studio ormai slegati dall'influenza della Chiesa.<br /> | ||
+ | Egli abbandonò le disquisizioni teologiche, concentrandosi maggiormente sulla fisica e la morale con tutte le sue attinenze, cioè l'uomo e la natura, che costituivano i nuovi oggetti della scienza. Infatti conformemente al pensiero umanista, Alberti pose l'uomo al centro del mondo, affermando che l'uomo è la creatura privilegiata di Dio, il quale gli ha donato virtù e capacità in modo che possa attuare il suo regno in Terra.<br /> | ||
+ | Un altro aspetto che si evince dalle sue produzioni letterarie è il problema del rapporto tra fortuna e virtù, largamente dibattuto durante l'Umanesimo e il Rinascimento. Mentre nella concezione religiosa medievale era la Fortuna, intelligenza celeste, ad operare sul destino dell'uomo attuando la volontà provvidenziale di Dio, ora questo ruolo è ricoperto dalla Virtù, in armonia con le forze dell'uomo.<br /> | ||
+ | Elementi di novità legati alla visione umanistica messi in luce nelle sue opere riguardano la bellezza, vista come l'integrazione razionale delle proporzioni tra le parti , e l'uso della prospettiva, che scardinò le gerarchie devozionali dell'iconografia medievale.<br /> | ||
+ | Come Aberti esaltava l'armonia nell'arte, allo stesso modo si adopera per armonizzare la sua prosa facendo uso del volgare, irrobustito e nobilitato sull'esempio delle regole e delle strutture proprie del latino.</span></p> | ||