Lorenzo Valla
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Questo approccio laico permise di scoprire errori e travisamenti nella stessa Vulgata di San Girolamo e soprattutto mostrò la falsità del documento che sanciva l’origine del potere temporale dell’istituzione ecclesiastica, come viene affermato all'interno dell'opera De falso credita et ementita Constantini donatione. | Questo approccio laico permise di scoprire errori e travisamenti nella stessa Vulgata di San Girolamo e soprattutto mostrò la falsità del documento che sanciva l’origine del potere temporale dell’istituzione ecclesiastica, come viene affermato all'interno dell'opera De falso credita et ementita Constantini donatione. | ||
In questo modo Valla assume le caratteristiche dell'intellettuale moderno, un uomo curioso, aperto, eclettico e svincolato dalla Chiesa che si rapporta con il mondo utilizzando un metodo scientifico e razionale. | In questo modo Valla assume le caratteristiche dell'intellettuale moderno, un uomo curioso, aperto, eclettico e svincolato dalla Chiesa che si rapporta con il mondo utilizzando un metodo scientifico e razionale. | ||
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Un elemento che distanzia Valla dall’ideologia cristiana medievale risiede nel procedimento razionale tipico degli autori filologi: la ripresa dei testi antichi e la loro analisi razionale svincolata dalla morale religiosa, rendono la filologia un nuovo strumento di verità; essa si configura, in qualche modo, come la ricerca di legame che colleghi il mondo latino con quello rinascimentale, non assoggettandosi tuttavia alla rigida concezione figurale: grazie ad essa, di fatti, si tentò una “riconciliazione” tra il mondo cristiano e quello pagano, visto come figura e anticipazione della venuta di Cristo. Dall’epoca rinascimentale in poi, il mondo classico si delineerà solo come modello di ispirazione ed emulazione, alla base di una trasformazione dell’uomo medievale in uomo moderno. | Un elemento che distanzia Valla dall’ideologia cristiana medievale risiede nel procedimento razionale tipico degli autori filologi: la ripresa dei testi antichi e la loro analisi razionale svincolata dalla morale religiosa, rendono la filologia un nuovo strumento di verità; essa si configura, in qualche modo, come la ricerca di legame che colleghi il mondo latino con quello rinascimentale, non assoggettandosi tuttavia alla rigida concezione figurale: grazie ad essa, di fatti, si tentò una “riconciliazione” tra il mondo cristiano e quello pagano, visto come figura e anticipazione della venuta di Cristo. Dall’epoca rinascimentale in poi, il mondo classico si delineerà solo come modello di ispirazione ed emulazione, alla base di una trasformazione dell’uomo medievale in uomo moderno. | ||
La laicità di Valla si esprime in virtù dell’essere un perfetto uomo rinascimentale: in una dimensione antropocentrica, egli si discosta dai valori della moralità cristiana in imitazione e ripresa del pensiero razionale e scientifico dei latini e, sulla base di modelli classici, si proietta nel futuro, al fine di garantire il vantaggio dell’uomo del mondo. | La laicità di Valla si esprime in virtù dell’essere un perfetto uomo rinascimentale: in una dimensione antropocentrica, egli si discosta dai valori della moralità cristiana in imitazione e ripresa del pensiero razionale e scientifico dei latini e, sulla base di modelli classici, si proietta nel futuro, al fine di garantire il vantaggio dell’uomo del mondo. |