Pico della Mirandola

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(Il pensiero)
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==Il pensiero==
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Il pensiero di Pico della Mirandola si riallaccia al pensiero neoplatonico di Marsilio Ficino, senza però occuparsi della polemica anti-aristotelica. Al contrario, egli cerca di riconciliare aristotelismo e platonismo in una sintesi superiore, fondendovi anche altri elementi culturali e religiosi, dall’ermetismo greco ai pensieri islamico, ebraico e cabalistico, e puntando a costruire una “filosofia universale”, che nasca dalla concordia fra tutte le diverse correnti di pensiero sorte sin dall'antichità, accomunate dall'aspirazione al divino e alla sapienza, e culminanti nel messaggio della Rivelazione cristiana. Il congresso da lui organizzato a Roma in vista di una tale "pace filosofica" avrebbe dovuto inserirsi proprio in questo progetto culturale basato su una concezione della verità come princìpio eterno ed universale, al quale ogni epoca della storia ha saputo attingere in misura in più o meno diversa. In seguito tuttavia ai vari contrasti che gli si presentarono, sorti a causa della difficoltà di una tale conciliazione, Pico si accorse che il suo ideale era difficilmente.
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Il pensiero di Pico della Mirandola si riallaccia al pensiero neoplatonico di Marsilio Ficino, senza però occuparsi della polemica anti-aristotelica. Al contrario, egli cerca di riconciliare aristotelismo e platonismo in una sintesi superiore, fondendovi anche altri elementi culturali e religiosi, dall’ermetismo greco ai pensieri islamico, ebraico e cabalistico, e puntando a costruire una “filosofia universale”, che nasca dalla concordia fra tutte le diverse correnti di pensiero sorte sin dall'antichità, accomunate dall'aspirazione al divino e alla sapienza, e culminanti nel messaggio della Rivelazione cristiana. Il congresso da lui organizzato a Roma in vista di una tale "pace filosofica" avrebbe dovuto inserirsi proprio in questo progetto culturale basato su una concezione della verità come princìpio eterno ed universale, al quale ogni epoca della storia ha saputo attingere in misura in più o meno diversa. In seguito tuttavia ai vari contrasti che gli si presentarono, sorti a causa della difficoltà di una tale conciliazione, Pico si accorse che il suo ideale era difficilmente perseguibile; ad esso, a poco a poco, si sostituirà nella sua mente il proposito riformatore di Girolamo Savonarola, rivolto al rinnovamento morale, più che culturale, della città di Firenze. L'armonia universale da lui ricercata in ambito filosofico si trasformerà così nell'aspirazione religiosa ad una santità e una moralità meno generica e più attinente al suo particolare momento storico. Il lato più umanista e rivoluzionario della speculazione di Pico è sicuramente la visione dell’uomo, presentata nell‘Oratio De Hominis Dignitate. Qui vengono celebrate le capacità di autodeterminazione dell'uomo , cioè quelle facoltà intellettuali che lo conducono a scegliere liberamente tra più o meno nobili generi di vita, e la potenza intellettuale umana, considerata relativamente a tutte le sue manifestazioni storiche: mentre Ficino aveva tracciato le linee di una storia del progresso intellettuale garantita dal concorso , con pari dignità , di rivelazione e filosofia , Pico intende porre in rilievo come l' avanzamento culturale dell' umanità sia reso possibile dal continuo succedersi di scuole di pensiero che , nelle loro differenze, non si contraddicono, ma si integrano l' una con l' altra. A differenza di ogni altra creatura l’uomo è stato creato da Dio senza alcuna natura circoscritta da limiti rigidi. La sua natura è quella di "non avere natura", ma di saperla determinare secondo le proprie libertà, decidendo se mirare in alto, verso Dio, o guardare in basso scendendo al livello animale. L’uomo diverrà quindi ciò che ha deciso di essere: bestia, animale razionale, anima o figlio di Dio. Sempre nella prospettiva della capacità dell'uomo di autodeterminarsi , Pico opera una netta distinzione tra magia e astrologia , che la cultura del tempo tendeva ad accomunare in unico giudizio positivo. La magia è un mezzo fondamentale per ascendere al divino. Se la magia naturale consente all’uomo di controllare le forze dei processi della natura, quella cabalistica consente di elevare la mente umana alla sfera sovraceleste e al divino. L’astrologia, viene attaccata da Pico perché costituisce una negazione stessa della libertà. Essa infatti assegna impropriamente ai corpi celesti la capacità di poter influire sulle vicende umane, togliendo agli uomini la libertà di scegliere. Nel suo pensiero ,quindi , l’astrologia  non ha alcun valore.
==Elementi di laicità==
==Elementi di laicità==

Versione delle 15:27, 25 gen 2013

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